Dalla notte profonda che mi avvolge,
Buia come il pozzo che da un polo va all'altro,
Ringrazio gli dei quali essi siano
Per la mia indomita anima.
Stretto nella morsa degli affanni
Io non mi sono tirato indietro non ho pianto.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
Il mio capo sanguina, ma non si china.
Visto dall'atra parte questo luogo di rabbia e lacrime
Appare minaccioso ma l'orrore delle ombre,
Così come la minaccia degli anni
Non mi trovano, e non mi troveranno, timoroso.
Non importa quanto è stretto il varco,
O piena di punizioni la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il padrone della mia anima.
martedì 10 febbraio 2009
BRUCIA
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