martedì 27 gennaio 2009

COGLIERE L'ATTIMO PER RENDERE SPECIALE LA NOSTRA ESISTENZA

lezioni del Professor Keating





Fischiettando, il professor Keating entra in aula, si avvicina agli alunni, gira trai banchi e si dirige verso il fondo dell’aula, guadagnando l’uscita, poi, sporgendo la testa dentro, invita gli studenti a seguirlo fuori.

Keating: “Su, andiamo!”

Risatine ironiche da parte dei ragazzi.

Un alunno: “Dov’è andato?”

Un altro: “E chi lo sa!”

Molti: Dai, andiamo, su forza!”

Nell’atrio

Keating: “O Capitano, mio capitano!” Chi conosce questi versi? Non lo sapete? È una

Poesia di Walt Whitman, che parla di Abramo Lincon. Ecco, in questa classe

potete chiamarmi professor Keating o se siete un po’ più audaci, “O Capitano,

mio Capitano”

Ora dissiperò alcune voci anziché non inquinino i fatti.Certo, anch’io ho

frequentato Welton e sopravvivo, comunque, a quel tempo non ero la mente

eletta che avete di fronte, ero l’equivalente intellettuale di un gracile corpicino.

Andavo sulla spiaggia e tutti mi tiravano i libri di Byron in piena faccia.

Allora, vediamo, Pitts, da qualcuno bisogna cominciare, dunque, chi di voi è

Pitts? Molto bene, vuole aprire il suo libro a pagina 503?

Pitts: “O vergine cogli l’attimo che fugge?”

Keating: “Sì, proprio quella, è appropriata, no?”

Pitts. “Cogli la rosa quando è il momento,

che il tempo, lo sai, vola

e lo stesso fiore che sboccia oggi,

domani appassirà”.

Keating: “Grazie mille, Pitts.

“Cogli la rosa quando è il momento” in latino, invece, si dice “Carpe diem”. Chi

lo sa che cosa significa?”

Maeks alza il dito e risponde: “Carpe diem, cioè cogli l’attimo”.

Keating: “Molto bene, signor?”

Maeks: “Maeks”.

Keating: “Maeks, mi ricorderò il suo nome.

“Cogli l’attimo, cogli la rosa quando è il momento”.

Perché il poeta usa questi versi?

Charlie: “Perché va di fretta!”

Keating: “No, diing! Grazie per aver partecipato al nostro gioco. Perché siamo cibo per

i vermi, ragazzi! Ognuno di noi, un giorno smetterà di respirare, diventerà

freddo e morirà. Adesso, avvicinatevi tutti e guardate questi visi del passato –

e indica le foto di classe del passato esposte insieme ai trofei e alle coppe

nella vetreria dell’Accademia – Lì avete visti mille volte, ma non credo che li

abbiate mai guardati, non sono molto diversi da voi: stesso taglio di capelli,

pieni di ormoni come voi, invincibili come vi sentite voi. Il mondo è la loro

ostrica, pensano di essere destinati a grandi cose, come molti di voi, i loro

occhi, pieni di speranza, proprio come i vostri. Avranno atteso finché non è

stato troppo tardi per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale?

Perché vedete, questi ragazzi, ora, sono concime per i fiori, ma se ascoltate

con attenzione, li sentirete bisbigliare il loro monito. Coraggio, accostatevi,

sentite?

“Carpe diem, carpe diem… cogliete l’attimo, ragazzi,

RENDETE STRAORDINARIA LA VOSTRA VITA”.


mercoledì 7 gennaio 2009

LISKAM








Vincendo la stanchezza con la solita generosità
pensando prima agli altri e poi a se stesso.







Aveva sempre superato i rischi di quelle decisioni
coraggiose che sfidavani i limiti della resistenza
e riuscendo a compiere il suo servizio
con assoluta naturalezza.